05 giugno 2013 – Google conquista sempre più spazio tra le aziende. Secondo Gartner, il 58 per cento delle aziende presenti nella classifica Fortune 500 utilizza Google Apps for Business, una suite di applicazioni disponibili come servizio che comprende Gmail, Google Drive, Google Calendar, Google Groups, Google Sites e Google+. A questa offerta si affiancano la Google Search Appliance (GSA) per la ricerca delle informazioni all’interno dell’azienda, Google Maps for Business per la geo-referenziazione e la Google Cloud Platform. In totale, nel mondo, ci sono ormai cinque milioni di aziende che ricorrono alle soluzioni di Google Enterprise e oltre 35 mila GSA installate. Anche in Italia le cose vanno piuttosto bene. Nonostante la società non possa divulgare numeri specifici, secondo Luca Giuratrabocchetta, Country Manager Enterprise di Google in Italia, il fatturato negli ultimi tre anni è più che raddoppiato anno su anno. E questa tendenza non accenna a rallentare.
“Le aziende sfruttano le nostre piattaforme in modi molto diversi e personalizzati,” dice Giuratrabocchetta. “La visione di Google Enterprise è quella di permettere alle persone in azienda di lavorare con strumenti, applicazioni, semplicità e velocità a cui siamo abituati come utenti consumer. Non stiamo più parlando di trend, ma di tsunami. E questo è vero anche in Italia, per aziende di tutti i settori e di ogni dimensione. Oggi abbiamo cinquemila aziende che ogni giorno usano in Italia le Google Apps”. E per raccontare come questo accada, Google ha organizzato un incontro con la stampa per far parlare tre aziende che operano sul mercato italiano, e non solo: Alpitour, Gtech-Lottomatica e Roche Pharma Italy.
Il gruppo Alpitour In Alpitour l’attività “core” rimane quella di tour operator, ma tra le aziende che fanno parte del gruppo ci sono una linea aerea, una catena di alberghi, una di agenzie viaggi e una società che si occupa delle strutture ricettive. “Questo conglomerato di aziende aveva prima di tutto bisogno di comunicare,” spiega Filippo Onorato, Direttore Sistemi Informativi. Lo strumento principe per questa attività era la posta elettronica, utilizzata però anche per la condivisione di documenti tra gruppi di lavoro. “La prima soluzione che ho proposto è stato Google Apps for Business,” dice Onorato. “Abbiamo acquisito oltre tremila licenze, a fronte di un migliaio di dipendenti, perché vogliamo introdurre l’utilizzo di questi strumenti anche nel trade, tra i nostri partner. Abbiamo iniziato a usare massivamente strumenti di condivisione come Google Drive e abbiamo migliorato la governance del BYOD. E i vantaggi sono stati immediati, con la collaborazione tra gruppi che è stata istantanea, a partire dalla costruzione del budget”.
Il processo di deployment sta ora avanzando con decisione e dovrebbe concludersi entro settembre. “Il problema principale che abbiamo incontrato è la resistenza al cambiamento da parte di alcune ‘line of business’ e di alcuni utenti,” aggiunge Onorato. “In Gmail abbiamo però trovato una testa di ponte: il 30 per cento dei dipendenti aveva già un account di posta Google. Ora stiamo iniziando a usare anche Google Site e, vista l’evoluzione del mondo del turismo verso la ricerca delle informazioni in rete, abbiamo fatto partire un progetto che prevede l’integrazione di Google Maps con filmati, anche 3D, e la possibilità di navigare nei nostri resort tramite Street View. In più, grazie a Hangout le nostre quattro sale riunioni attrezzate per la videoconferenza stanno facendo le ragnatele…”
Gtech-Lottomatica Lottomatica, che proprio nei giorni scorsi ha ufficializzato il cambio di nome in Gtech, opera in 54 paesi su tutta la filiera del gaming, dalla progettazione e realizzazione delle macchine per sale da gioco fino alla piattaforma cloud di erogazione dei servizi. “In questo settore come Paese siamo molto avanti e quindi la nostra esperienza è esportabile in tutto il mondo,” dice Sandro Borioni, Responsabile IT Operations & Architectures. “Stiamo codificando le nostre best practice per tradurle in applicazioni in cloud che possiamo poi offrire anche all’estero. Nel poker online e nei giochi di skill in generale abbiamo diverse decine di clienti, che arrivano per lo più a seguito di gare internazionali. Abbiamo una piattaforma per la gestione delle macchine VLT (Video Lottery Terminal, ndr) installate in circa 800 sale sparse per l’Italia che vengono gestite come se fossero un unico casinò.”
Poi Borioni entra nel dettaglio dell’attività con Google: “Abbiamo realizzato un’applicazione geo-referenziata che in tempo reale ci invia dati sulla distribuzione dei giochi e delle sale in Italia”. Queste vengono visualizzate su Google Maps e possono essere selezionate singolarmente per ottenere le informazioni di ogni singola installazione. “Queste informazioni servono agli uomini di business per ottimizzare la distribuzione delle sale sul territorio e dei giochi all’interno delle sale. Tramite Street View usato all’interno delle sale, con riprese realizzate periodicamente, possiamo suggerire da remoto la riconfigurazione dell’allestimento per migliorare il rendimento delle macchine. La collaboration potrebbe essere il passo successivo.”
Roche Pharma Italy Il colosso farmaceutico Roche ha 80 mila dipendenti in 150 paesi. In Italia sono circa mille e duecento. “Con Google abbiamo un contratto globale in base al quale stiamo migrando tutta l’azienda, e in Italia siamo a metà dell’opera,” racconta Daniele Panigati, IT and Logistics Director. “Oggi stiamo adottando Gmail e Calendar, ma questo aprirà la porta a tutte le altre app”. In questo processo di innovazione, la filiale italiana ha fatto da apripista, iniziando già nel 2010 a dotare i suoi informatori scientifici di tablet, prima come dispositivo secondario e poi come strumento unico, rinunciando al PC. “Oggi siamo l’unica azienda farmaceutica che sulla forza vendita, composta da circa 300 informatori scientifici, ha compiuto una scelta del genere,” sottolinea Panigati.
Roche è partita con gli iPad di Apple, ma la società ha lavorato esclusivamente su soluzioni web-based, in modo da rimanere svincolata dal dispositivo. “Abbiamo chiamato il progetto ‘bridge the gap’ mettendo in discussione tutti i processi, cambiandoli e migliorandoli,” racconta Panigati. “Abbiamo portato CRM e analytics su app funzionanti anche offline, ma il gap più difficile da colmare è stato quello legato ai file di Office: memorizzazione, archiviazione, condivisione. Siamo quindi partiti con QuickOffice, poi acquistata da Google, e con Google Drive. Oggi abbiamo anche sviluppato le potenzialità della suite Google con la condivisione dei documenti, tramite l’uso di Site e Form. Ci sono enormi vantaggi nella gestione del tempo e i nostri informatori hanno un indubbio vantaggio competitivo. Usando i tablet è anche diminuita la necessità di assistenza remota”.
Il grande potenziale della Cloud Platform Questi sono solo alcuni esempi di come le aziende stanno abbracciando le soluzioni di Google per trasformare il proprio business. “Oggi il mondo è sostanzialmente diverso da quello di qualche anno fa: basta pensare a cosa succede in un solo minuto sui social network e su Internet,” dice Giuratrabocchetta. “Tutto sta cambiando a una velocità mai vista, ma questo è un mondo dove Google è nata e vive. E di fatto siamo la più potente e scalabile cloud del pianeta. Con la Cloud Platform siamo arrivati da pochi mesi in un mercato dove altri sono partiti ben prima. Oggi però siamo forse al 5% del potenziale di questa industria. Siamo molto giovani ma abbiamo ottime possibilità di crescita.”
Paolo Galvani
